domenica 18 agosto 2019

GRAZIE NOPONTISTI!




10/08/2019 - Grazie agli amici dei traghettatori ed ai finti ambientalisti no ponte, abbiamo avuto la possibilità di partecipare ad una coda di 3 ore, pari a 3 km di lunghezza: questa è la distanza percorsa sotto il sole di agosto dal bel mezzo dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria (A2), tra gli svincoli di Scilla e Villa S. Giovanni, e l'area portuale di imbarco per la Sicilia. Il tutto insieme a qualche decina di migliaia di malcapitati compagni di sventura, colpevoli di voler fare a tutti i costi una vacanza in Sicilia.
A gestire il caos di lamiere sotto il sole, decine e decine di carabinieri ed agenti della polizia stradale, a cui va tutta la nostra solidarietà e simpatia, anche se sono pagati per farlo... Da tutti noi, e non da chi per decenni ha bloccato un'opera che sarebbe già realtà in qualsiasi paese civile, dal Terzo mondo in su. In Sicilia, regione ormai candidata al quarto mondo, no: perchè ci sono i terremoti, le tempeste, i flussi migratori di volatili e balene...
Poco importa alla vulgata mediatica di tendenza, messa in atto da Soloni della domenica, del tutto digiuni di materie ingegneristiche, che nella realtà il progetto del Ponte, non solo approvato ma persino appaltato, abbia superato per almeno tre volte le analisi dei migliori istituti di ricerca al mondo, risultando tecnicamente più che fattibile e sicuro. Oppure che in caso di sisma, proprio il Ponte sarebbe la struttura più sicura della zona, in quanto sospeso ed intrinsecamente protetto dalle scosse. O che il vero problema della struttura, quello del vento (poco discusso dai media: vuoi mettere i terremoti?), sia stato risolto con una soluzione talmente efficace da essere già realizzata con successo in tutto il mondo. Delle balene e dei volatili meglio non parlarne: scadremmo dal ridicolo al patetico.
Così come è inutile commentare le facili valutazioni economiche di chi, ancora oggi, afferma che "non ci sono i soldi", dimenticando che l'opera era già finanziata, oltre che appaltata, fino a quando, nel 2011, uno scellerato voto del Parlamento mandò tutto all'aria, esponendo tutti noi al certo risarcimento dell'impresa appaltatrice: solo un miliardo di euro. Che si aggiungeranno a quelli che già spendiamo per pagare i servitori dello Stato chiamati a gestire il caos di cui sopra, presumibilmente per tutto il mese di agosto. O che perdiamo per la sicura fuga di migliaia di turisti dall'isola, inorriditi da tanto squallore. Mentre, nel frattempo, i soldi previsti per il Ponte vanno a finanziare il Terzo Valico....
Nel frattempo, ben lontani dall'inferno agostano dell'imbarco per la nostra isola, i finti ambientalisti ed i no-ponte da salotto sorseggiano l'ennesimo drink sul loro yacht o viaggiano sulle loro fuoristrada verso mete turistiche più alla moda. Dove, magari, incontreranno i veri padroni dello Stretto, dediti a godersi i loro lauti guadagni, per brindare insieme.

sabato 24 febbraio 2018

ADDIO A FOLCO QUILICI, ECOLOGISTA PRO-PONTE

Un omaggio doveroso ad un grande che oggi ci ha lasciato: Folco Quilici, documentarista di fama mondiale, ecologista, ma soprattutto uomo libero. Tanto libero da sottrarsi ai facili e comodi intruppamenti, non mettendo mai il proprio cervello all'ammasso. E schierarsi apertamente a favore del Ponte sullo Stretto. 

Riportiamo, di seguito, una parte di un suo famoso intervento al proposito:


Un apologo che mi sono divertito a inventare, narra del tempo lontano in cui sulle pendici di un rilievo nei pressi di un corso d’acqua, viveva una comunità di rozzi pastori. Tra il monte e il fiume (il colle Campidoglio e il Tevere) essi imponevano pesanti balzelli a chi approfittava dell’unico guado per andare da sud a nord, e viceversa. Quel guado, spesso non praticabile, era un passivo per tutti. Sino al giorno in cui uno dei locali propose di abbattere alcuni alberi sulle rive, legarli insieme e costruire quanto poi sarebbe stato chiamato un ponte. L’ignoto artigiano trovò ogni genere di opposizione, in chi diceva che l’opera sarebbe costata troppa fatica, in chi si lamentava perché era affezionato all’ombra del bosco e in chi temeva che i pesci si sarebbero spaventati; e in chi, addirittura!, temeva l’ira degli Dei offesi dall’arroganza dell’uomo che osava unire quanto loro avevano diviso. Questi oppositori vennero appoggiati dai più violenti e incolti della tribù, ma alla fine il saggio innovatore trovò alleati preveggenti e riuscì a costruire il suo ponte. La situazione cambiò e là dove, attorno l’incerto guado, vivevano solo pochi miserabili, la storia scrisse la vicenda di una trasformazione millenaria perché, con quel ponte, era nata Roma. All’uomo capace di cambiare la storia fu imposto il nome di Pontifex, creatore di ponti; pontefice, carica in certe occasioni più importante di quella dell’imperatore."


L'intero articolo QUI




domenica 4 febbraio 2018

RFI e Anas 

spingono per realizzare il Ponte sullo Stretto


RFI ed ANAS si sono dichiarati recentissimamente favorevoli alla realizzazione del Ponte. Lo si legge su FERROVIE.INFO

In pratica, Maurizio Gentile, amministratore delegato di RFI  ha affermato che Il ponte sullo Stretto, che deve garantire continuità territoriale, è un’opera sulla quale RFI si debba posiziona in termini positivi.  Gianni Vittorio Armani, ha ricordato che in Sicilia vivono circa 1/10 degli italiani, un numero di abitanti pari a tutta la Danimarca, per i quali una forma di connessione va pensata.

Pareri più che autorevoli, rispetto ai quali occorrerebbe riflettere a lungo rispetto a quanto si è già fatto e si è inopinatamente interrotto.

venerdì 12 gennaio 2018

Ponte sullo Stretto, assessore Sicilia: “il sogno è la posa della prima pietra tra 5 anni”

Rassicuranti dichiarazione dell'Assessore regionale alle Infrastrutture della regione Sicilia. Sperando che alle parole, seguano i fatti!

martedì 9 gennaio 2018

STRAORDINARIE IMMAGINI AEREE DELLO STRETTO DI MESSINA.. ANCORA SENZA PONTE.. SPERIAMO PER POCO!








domenica 17 dicembre 2017

Interessante e condivisibile articolo sul Quotidiano di Sicilia del 15 dicembre 2017

Non c'è il Ponte né tutto il resto


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Dallo Stretto sono passate, inoltre, quasi 6 milioni di tonnellate di merci, in crescita del 6,15% rispetto al 2015, ed è un dato molto vicino al 2012, anche se ancora distante dai numeri di metà anni duemila, quando le merci transitate erano circa 10,6 milioni di tonnellate.
Paolo Beria, professore associato in Economia dei trasporti al Politecnico di Milano, ha scritto un articolo per la lavoce.info, stimando i benefici che potrebbero derivare dalla costruzione del Ponte. Ci sono i vantaggi relativi alla lunga percorrenza in risparmio di tempo per le merci (“quantificati in 1-1,5 h per gli automezzi, rispetto ai tempi dei traghetti”) da soppesare sul “valore del tempo” e sul volume di traffico in gioco. In particolare, si considera un valore pari a 2-4 euro/ora/tonnellata, anche se si tratta di numeri “molto variabili, che dipendono dal tipo di prodotto: risparmiare un’ora per un tonno fresco o per un pomodorino di Pachino vale molto di più rispetto al risparmio per una tonnellata di benzina prodotta a Priolo”.
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